Stanislaw M. Ulam, matematico polacco del XX secolo, sosteneva che “conversare o ascoltare altre persone sia una maniera più piacevole e facile per imparare”. Il piacere, il gusto e l’arte di conversare devono assumere un nuovo ruolo intellettuale: non soltanto semplice divertimento, ma anche strumento di informazione e palestra di conoscenza. Il conoscere come inteso da Dante “fatti non foste a vivere come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”. Se noi siamo fatti per la conoscenza, la scienza ci appartiene, è parte di noi. Il problema è che spesso non la capiamo, non parla il nostro linguaggio, non sempre si svela in noi in maniera semplice e comprensibile.
Scienza in contrada nasce dalla necessità di:
- rivelare le vicende, i personaggi e le scoperte della scienza che hanno avuto un ruolo cruciale nella storia dell’uomo;
- evidenziare l’aspetto creativo e dinamico che contraddistingue la scienza, e la matematica in particolare, per rivelarsi come essenza stessa del ragionamento insito in ciascuno di noi e nella realtà che ci circonda;
- restituire alla scienza quei momenti e quelle situazioni da cui viene artificialmente separata quando viene codificata in un manuale;
- presentare una visione nuova della scienza quale strumento per il consolidamento dello spirito critico: la presentazione diacronica delle tematiche, degli eventi e dei concetti stimola i confronti, l’analisi e la sintesi dei partecipanti.
Scienza in contrada si propone di essere un’esperienza in cui lo scienziato “scende” dalla cattedra e interagisce con il pubblico, rendendo fruibili argomenti normalmente riservati solo agli addetti ai lavori, senza tuttavia snaturarli. È un cambio del punto di riferimento che significa la possibilità di avere nuovi e diversi punti di vista, di presentare la scienza sotto differenti piani di lettura, secondo la cultura e gli interessi dei diversi possibili partecipanti, e di diventare una miniera di spunti per riflettere sul presente.
Il programma prevede i seguenti quattro appuntamenti:
30 APRILE 2016 – LUCA PACIOLI E LA MATEMATICA SPETTACOLO (Vico Montebelli)
Pacioli è un grande divulgatore delle cose matematiche, si sente investito della missione di far conoscere al maggior numero di persone possibile le meraviglie della matematica. La matematica stupisce per i suoi risultati teorici che sono talvolta paradossali, ma anche per i giochi che si fondano su di essa. Attorno al gioco Pacioli imbastisce delle storie e studia tutte le varianti ai fini di renderne gli effetti più eclatanti e interessanti per il pubblico. In definitiva si propone come regista e uomo di spettacolo.
Durante l’aperitivo finale saranno presenti dei “saltimbanchi” matematici che intratterranno il pubblico con alcuni giochi di “prestigio” proposti da Luca Pacioli e Alcuino di York.
8 MAGGIO 2016 – “TESTE CHIARE” O “TESTE PIENE”? (Mario Compiani)
Ripensare l’istruzione e la scienza
Il titolo si rifà alle espressioni coniate da due autori (Aristide Gabelli e Montaigne) che hanno riflettuto autorevolmente sul modo sia di produrre che di trasmettere conoscenza. Nel seminario ci si sofferma su problematiche comuni al mondo della ricerca scientifica, dell’istruzione e della divulgazione della scienza. Il file rouge è costituito da una sintetica riflessione sull’influenza di atteggiamenti conformistici ed anticonformistici, rispettivamente al servizio di una tradizione assodata o di una apertura al rinnovamento.
La lotta al dogma tismo e al conformismo è da sempre aperta, come testimonia una serie di esempi che vanno dalla Parigi del Trecento, agli scritti pedagogici del Gabelli e alle pionieristiche vedute pedagogiche di un illustre marchigiano come Augusto Murri, fino alle testimonianze di fisici del calibro di Max Planck e di fisici di questo secolo. Sta di fatto che le svolte nella storia del pensiero (anche scientifico) e le innovazioni pedagogiche sono invariabilmente segnate o preparate da una ferma reazione all’ipse dixit di qualcuno, ovvero al principio di autorità.
Alla tendenza ad assolutizzare sistemi filosofici o scientifici si accompagna un secondo carattere che è una cifra della postmodernità: la frammentazione del sapere. La conseguenza più vistosa é l’affermazione di una cultura intesa in senso meramente estensivo, come collezione varia di elementi eterogenei e scollegati, come nelle Wunderkammer rinascimentali.
I riflessi sono molteplici sia nel mondo della ricerca scientifica che nel mondo dell’istruzione. Se gli scienziati aspirano (con esiti alterni e discutibili) a conseguire una visione unificata del reale, tra gli studenti e nell’uomo della strada si assiste ad una involuzione che vede il ritorno di un atteggiamento fortemente acritico e conformista. La parcellizzazione sia dell’insegnamento che della produzione scientifica deprime la capacità di visione globale dei non addetti agli studi al punto che, con atteggiamento inconsciamente dogmatico, essi concedono all’uomo di scienza un grado di delega crescente. Alle “teste chiare” il compito di contrastare il dogmatismo e la polverizzazione della conoscenza per accedere ad una visione più nitida e a un grado di coscienza maggiore delle potenzialità ma anche dei limiti della conoscenza.
L’appuntamento si concluderà con un mini concerto per arpa celtica a tema tenuto dall’arpista Lucia Galli.
22 MAGGIO 2016 – QUANTA MATEMATICA NELLA DIVINA COMMEDIA! (Gian Italo Bischi)
La conferenza propone alcuni passi della Divina Commedia in cui la matematica è protagonista: dalla geometria euclidea (c’è chi vede addirittura cenni alle geometrie non euclidee, che ovviamente non esistevano al tempo di Dante) all’aritmetica, dalla logica a velati accenni alla probabilità, dalla matematica d’abaco a quella dotta. Attraverso la lettura di alcuni brani estratti dalla Commedia si propone un piccolo “tour guidato” attraverso le conoscenze matematiche medievali.
29 MAGGIO 2016 – “SIAMO IMMERSI IN UN LAGO D’ARIA” (Andrea Capozucca e Fabrizio Gentili)
La scoperta della pressione atmosferica
Un affascinante viaggio che inizia con l’invenzione delle pompe aspiranti da parte dell’ingegnere greco Ctesibio di Alessandria, passa per le rudimentali macchine a vapore di Erone e per la maestosità degli acquedotti romani, e arriva, attraverso gli errori di Galileo, alla misurazione della pressione atmosferica da parte di Evangelista Torricelli. Un evento cruciale che coincide con la prima vera dimostrazione sperimentale dell’esistenza del vuoto, screditando la teoria della “paura del vuoto” sostenuta da Aristotele. Una storia senza tempo dove trovano spazio intrighi religiosi, esperimenti sbagliati, protagonisti mancati e il sapore appagante della scoperta. Un appuntamento interattivo per vedere e toccare con mano nel corso di esperimenti tenuti dal vivo dai relatori.
La sede della Magnifica Contrada Santa Maria nel centro storico di Sant’Elpidio a Mare (FM) ha fatto da cornice ai quattro appuntamenti. Alla fine di ogni appuntamento è stato offerto un aperitivo agli ospiti e ai partecipanti da parte degli sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa.